L'EVOLUZIONE DEGLI HDD
40 anni di evoluzione della tecnologia degli HDD
Circa 40 anni fa, i primi Personal Computers erano dotati di hard disk (HDD), unità di grandi dimensioni che avevano una capacità di archiviazione solamente di 20MB. La tecnologia si è però rapidamente rimpicciolita e la capacità di archiviazione è cresciuta. Oggi gli HDD possono contenere fino a 20TB, una memoria esponenzialmente maggiore rispetto a quella dei primi PC.
La storia degli hard disk risale agli anni ’50, i drive di quel tempo sfruttavano la tecnologia di base dei modelli odierni – dischi magnetici rotanti tra cui si muovono bracci con testine di lettura/scrittura che magnetizzano o scansionano i bit. Simili a piccoli armadi e con un peso pari quasi a una tonnellata, i primi HDD erano usati in computer dedicati o sistemi mainframe e hanno rivoluzionato l’elaborazione dei dati, rendendo possibile un accesso immediato alle informazioni.
Il successo degli hard disk è iniziato con l’avvento dei PC negli anni ‘80. All’epoca le unità avevano un diametro pari a 5,25 pollici e contenevano solo pochi megabyte, ma non era necessario che avessero più spazio, perché le applicazioni non avevano interfacce utente grafiche e non bisognava archiviare scansioni di documenti, video digitali o altri dati. Negli anni successivi, la capacità di archiviazione è aumentata fino a raggiungere la tripla cifra di megabyte, e le interfacce sono state a mano a mano standardizzate.La storia degli hard disk risale agli anni ’50, i drive di quel tempo sfruttavano la tecnologia di base dei modelli odierni – dischi magnetici rotanti tra cui si muovono bracci con testine di lettura/scrittura che magnetizzano o scansionano i bit. Simili a piccoli armadi e con un peso pari quasi a una tonnellata, i primi HDD erano usati in computer dedicati o sistemi mainframe e hanno rivoluzionato l’elaborazione dei dati, rendendo possibile un accesso immediato alle informazioni.
Il successo degli hard disk è iniziato con l’avvento dei PC negli anni ‘80. All’epoca le unità avevano un diametro pari a 5,25 pollici e contenevano solo pochi megabyte, ma non era necessario che avessero più spazio, perché le applicazioni non avevano interfacce utente grafiche e non bisognava archiviare scansioni di documenti, video digitali o altri dati. Negli anni successivi, la capacità di archiviazione è aumentata fino a raggiungere la tripla cifra di megabyte, e le interfacce sono state a mano a mano standardizzate.
Unità sempre più piccole
A partire dalla fine degli anni ‘80, si diffuse il formato da 3,5 pollici, che è ancora oggi lo standard principale di riferimento. I produttori hanno sviluppato anche formati sempre più piccoli, a partire dalle unità da 2,5 pollici per notebook, che oggi però si trovano solo nei drive USB esterni, mentre le unità SSD sono più utilizzate nei computer portatili. Sono stati realizzati formati ancora più piccoli, ormai scomparsi completamente dal mercato: ad esempio, all’inizio del millenio esistevano HDD da 1,8 pollici per gli slot PCMCIA dei notebook. Negli anni 2000, anche gli MP3 player erano dotati di HDD, un modello con formato da 1,0 pollici e capacità di memorizzazione di 1 Gigabyte.
Dal momento che le memorie flash erano costose e le schede di memoria avevano una bassa capienza, sono stati sviluppati dischi da 1 pollice che potevano essere inseriti nello slot CompactFlash delle fotocamere digitali.
Memorie flash
All’inizio del XXI secolo, alcuni smartphone installavano HDD appena più grandi di un pollice, in certi casi anche da 0,85 pollici con 4GB. Le dimensioni non sono state ulteriormente ridotte, visto che le memorie flash sono state preferite agli HDD nei dispositivi mobili. L’emergere delle memorie flash ha fatto sì che gli HDD potessero avere successo esclusivamente grazie a capacità elevate e costi vantaggiosi. La registrazione magnetica perpendicolare (PMR), un nuovo sistema di registrazione, ha portato a un vero e proprio salto di qualità nella capacità. Fino alla metà degli anni 2000, le unità contenevano solo pochi gigabyte, ma dopo poco hanno superato i 100GB, e presto anche 1TB divenne del tutto normale.
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